Artista

Artista indipendente, nasce a Roma nel 1973, figlia di italiani d’Egitto. Si trasferisce a Milano dove frequenta e si diploma all’ Accademia di Belle Arti di Brera. Vive tra Milano e l’Isola d’Elba.

Collabora con un importante studio di architettura.

L'artista sostiene ASD Rugby Milano

-

Critica

Roberta di Girolamo non ha alcun timore di porsi in «una posizione del tutto inattuale, in deliberato asincrono», come scrive Flaminio Gualdoni (il suo primo e più puntuale esegeta) nel catalogo di Luoghi subdoli, la mostra che si tenne nel 2007 .

È evidente che dietro alla sua pittura c’è l’informale europeo degli anni Cinquanta del Novecento; c’è la pittura di Nicholas de Staël e di altri maestri che, come lui, depositavano sulla tela le loro emozioni. Informale sì ma europeo, ripetiamo: perché in tutti i suoi artisti, e in de Staël soprattutto, il movimento europeo mostra un controllo gestuale sconosciuto agli Action Painters e al tempo stesso un flusso di coscienza più mobile rispetto all’immota spiritualità di un Rothko e degli altri pittori del Colour Field Painting.

Se Roberta di Girolamo sceglie questa via apparentemente inattuale, sebbene qualcosa sia cambiato da quando ne scrisse Gualdoni nel 2007, e si assista da qualche tempo a una nuova apertura di credito verso quella corrente pittorica, è perché anche lei, come loro, intende principalmente la pittura come luogo in cui far confluire il flusso delle emozioni. Che si incarnano nei suoi dipinti in immagini inidentificabili e mai mimetiche ma evocative, quasi proiettive si vorrebbe dire, perché ognuno, come in un test di Roscharch, può rivestirle dei propri vissuti e delle proprie emozioni.

Tratto dal testo critico di Ada Masoero, L’Oceano dell’Indicibile 

Critica di Flaminio Gualdoni